Decisione unanime quella della Corte Suprema degli Stati Uniti che conferma la legge dopo aver bocciato il ricorso intentato dalla stessa piattaforma social che accusava una violazione del Primo Emendamento. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha confermato che a causa delle tempistiche spetterà all’amministrazione Trump la decisione effettiva di far applicare la legge che costringerebbe ByteDance a cedere le attività negli Stati Uniti a partner americani.
La stessa Karine Jean-Pierre ha affermato in un comunicato ufficiale che “La posizione del presidente Biden su TikTok è chiara da mesi, da quando il Congresso ha inviato sulla sua scrivania una legge approvata a stragrande maggioranza. TikTok deve rimanere disponibile agli americani ma sotto una proprietà americana o di altro tipo che affronti le preoccupazioni di sicurezza nazionale sottolineate dalla legge”.
L’operatività di TikTok aveva attirato particolare attenzione e preoccupazione per via della cattura automatica di informazioni dai suoi utenti, attività utilizzabile per far avanzare gli interessi del governo cinese. Questo il sunto di ciò che si legge nella decisione della Corte. È stato sottolineato che “il governo ha un importante e giustificato interesse a impedire che la Cina raccolga dati personali di decine di milioni di utenti di TikTok”.
Al tempo stesso è stato riconosciuto che per 170 milioni di americani Tik Tok è “fonte di comunità” e mezzo di espressione e Trump ha affermato a più riprese il suo interesse a salvaguardare la piattaforma che gli ha fatto “vincere il voto dei giovani” ma non dobbiamo dimenticare che durante il suo primo mandato aveva sostenuto l’idea di metterlo al bando.
“La raccolta e l’analisi di dati è una pratica comune in quest’era digitale” – si legge nella sentenza – “ma l’ampiezza di TikTok e il fatto che sia suscettibile di controllo da parte di un avversario straniero giustifica il trattamento differenziale per affrontare le preoccupazioni di sicurezza nazionale del governo”.
L’ipotesi del bando di Tik Tok è così diventato un caso di sicurezza nazionale ma il finale resta ancora imprevedibile; “Alla fine dipende da me, vedrete quello che farò” – ripete Trump – “Abbiamo (con Xi Jinping) avuto un ottimo colloquio su TikTok e un ottimo colloquio su molte altre cose”.
Il CEO di Tik Tok, Shou Chew, ha ripreso le parole del presidente neo-eletto nell’ultimo comunicato: “Voglio ringraziare il presidente Trump per il suo impegno a lavorare con noi per trovare una soluzione che mantenga TikTok disponibile negli Stati Uniti”.
Quella della conferma dell’approvazione della legge “è una presa di posizione forte a favore del Primo Emendamento e un chiaro rifiuto di ogni forma di censura arbitraria”. “Come sapete, ci siamo battuti per proteggere il diritto costituzionale alla libertà di espressione degli oltre 170 milioni di americani che ogni giorno utilizzano la nostra piattaforma per connettersi, creare, scoprire e realizzare i propri sogni”. L’amministratore ha ribadito che “TikTok è da sempre un luogo dove le persone possono creare community, scoprire interessi comuni ed esprimere sé stesse, proprio come fanno le oltre 7 milioni di aziende americane che si affidano alla nostra piattaforma per avere un’entrata economica, raggiungere nuovi clienti e sviluppare con successo il proprio business. Siamo onorati e felici di poter contare sul supporto di un Presidente che ha saputo comprendere pienamente il valore della nostra piattaforma, utilizzandola personalmente per condividere idee, opinioni e pensieri, e raggiungendo un pubblico globale con oltre 60 miliardi di visualizzazioni dei suoi contenuti. Ai nostri utenti negli Stati Uniti, grazie per aver reso la nostra community uno spazio così ricco e vivace, sorprendendoci e intrattenendoci ogni giorno. Siate certi che continueremo a fare tutto il possibile per mantenere TikTok come il vostro punto di riferimento online, un luogo dove la creatività e la scoperta non hanno limiti, e dove continueremo a offrire ispirazione e allegria per molti anni a venire”.
