Reality show: violenza, irresponsabilità e degrado etico, una riflessione sulla deriva televisiva
Top

Reality show: violenza, irresponsabilità e degrado etico, una riflessione sulla deriva televisiva

Le regole nella vita sociale sono indispensabili, nel 2025 però non considererei più il luogo di provenienza, perché oggi parliamo spesso di intelligenza emotiva e di educazione ai sentimenti in tutto il mondo. 

Reality show: violenza, irresponsabilità e degrado etico, una riflessione sulla deriva televisiva
Televisione
Preroll

Beatrice Sarzi Amade Modifica articolo

8 Gennaio 2025 - 14.42


ATF

Le regole nella vita sociale sono indispensabili, nel 2025 però non considererei più il luogo di provenienza, perché oggi parliamo spesso di intelligenza emotiva e di educazione ai sentimenti in tutto il mondo. 

Quindi i discorsi retorici li lascio ai mediocri che trovo noiosi ed inefficaci a chi ha un buon senso critico sviluppato.

Quando ci muoviamo nel quotidiano o comunichiamo, per essere efficienti e responsabili, il rispetto e la regola sono padrone, quindi il “faccio quello che voglio” non ha alcun grado di libertà, mostra solo ignoranza.

L’uomo di virtude è un uomo che accetta e segue la regola, anche quella che non piace.

Arrivo al fulcro, società, social e televisione virano nell’acoscienzia.

Nell’ osservazione dei reality del Grande Fratello, ho visto scene che dovevano essere punite in modo serio e istantaneo.

Una delle tante, che ha scosso i più, è stata una continua provocazione, frame e parole alla mano non discutibili, che hanno portato Helena Prestes, una delle concorrenti già conosciuta per intemperanze da manuale che la psichiatria spiega, lanciare un bollitore con acqua fredda verso una concorrente, dichiarando poi di voler buttare addosso vino ad un’altra concorrente, insomma “a chi non mi piace io metto le mani addosso”, in più, in prima serata termini che si alternavano sempre dalla stessa:..puttana 1, puttana 2, puttana 3… e tutto quello che non si è udito.

Non mi dilungo, ma farò cenno alla scarsa deontologia autoriale di cui nutro sospetti, ovvero che sia tutto un registro voluto sulla pelle delle persone.

La questione per me che andrebbe discussa fino alla sospensione di queste trasmissioni, è che le stesse determinano la nascita dell’ odio, perché polarizzano le persone che scelgono di pensare quello che vogliono in modo non ragionato, non logico.

Qualcuno potrebbe rispondermi che questo è il mondo in cui siamo abituati a vivere. No! E sono qui a denunciare la scarsa responsabilità, nell’acuzia di un atto di tale violenza, così pericoloso andavano prese misure sicure che non devevano essere supplite dai concorrenti che non sono psicologi o meglio ancora psichiatri, per mettere in sicurezza la persona che in quel momento aveva una rabbia incontenibile, perché questo dice la deontologia e il buon senso.

I contenuti rimandati pretendono che tutto questo sia giusto per tutti, ma io la frase la trasformo e dico: “vorrebbero che tutto fosse giusto per tutti”. 

Alcuni di noi però pensano. 

Si formano dei monologhi forti dove di fatto l’obiettivo dei concorrenti non è socializzare, ma è emergere rispetto agli altri come il cannibalismo “vita mea mors tua”. Quindi gli autori spingono giovani inesperti a convincere generazioni giovani a pensare in modo convincente: ”Io devo fare in modo di eliminare gli altri perché se vinco divento figo, o prendo gloria all’uscita.” 

Per chi guarda, invece, è deleterio, ma chi sa cosa esiste dietro, è ben conscio che è tutto ed esclusivamente autoriale.

Il problema è chi ci crede veramente e trascorre 15 ore della sua giornata su X a discutere con rabbia ed acredine, come dire obiettivo raggiunto, emerge una società di donne di una certa età che non comprendo cosa facciano nella loro vita. Trascorrere tutto questo tempo pensando di creare una certa aurea d’importanza inizialmente può far ridere, ma se ci pensi è tutto terribilmente sbagliato.

Un libro, una passeggiata, una vita relazionale, un film sono passati in secondo piano e allora ti spieghi la scarsa educazione, e per uno strano caso sono i giovani che sorprendono nella loro leggerezza e logicità rispetto a queste donnette.

Sottolineo che nascondersi dietro al proprio passato, per far passare i propri comportamenti stupidi ed ignoranti è da scemi, Helena si sei scema, non si può giustificare tutto con la mia infanzia difficile. 

Ti curi e se sei riabilitata entri nella società, ma esiste anche il contrario, ovvero la radicalità dei fatti, se sei ancora immersa e lo si ascolta nella confusione, nel ridere e dopo due secondi nell’ essere infastidita, allora col tuo malessere così pregnante non puoi stare in società.

E non si può essere buonisti su queste cose, perché la fragilità va messa in protezione. La famiglia ha preferito diversamente e questo denota una decadenza paurosa

In ultimo un regalino a Endemol Shine, Helena non doveva entrare, e come si dice “il matto c’è, ma è più matto chi entra o chi lo fa entrare” 

Superare la decenza è un attimo, che non sta nella parolaccia.

Una domanda è d’obbligo, se tutto questo fosse stato compiuto da un uomo la realtà avrebbe preso una via diversa?

Giocarsi personaggi con atti schizofrenici voluti per share e o fama autoriale, non vi fa sentire delle persone ignobili?

E chiudo con una frase detta all’ inizio della trasmissione da un certo Luca Calvani, dicono sia attore, beh si, un grande attore di merda, una sua prima frase, mentre puliva il bagno afferma: 

ho trovato una striscia di merda come la striscia di Gaza.. e poi ride sguaiatamente

Scegliete: etica o coglioneria 

( le denunce da parte mia già inviate )

Native

Articoli correlati