Hit parade 2024: Tony Effe e Mahmood in testa alle classifiche

Avanza lo streaming e le donne si fanno protagoniste: la loro presenza aumentata dal 300% rispetto al 2023

Hit parade 2024: Tony Effe e Mahmood in testa alle classifiche
Mahmood e Tony Effe
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8 Gennaio 2025 - 13.34 Culture


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La Fimi ha ufficializzato i numeri del mercato musicale italiano del 2024: tra dati significativi per lo streaming e una nuova avanzata femminile, l’anno si chiude con un bilancio estremamente positivo. Con il suo “Icon”, quadruplo disco di Platino, Tony Effe si posiziona in testa alle classifiche annuali Fimi/Gfk, seguito da Geolier con “Dio lo sa” e Anna con “Vera Baddie”, che ottiene il miglior risultato per un artista nel 2024 (ben nove settimane in vetta alle classifiche).

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In tale classifica gli albumi italiani conquistano il 100% della Top Ten Album e sono l’84% del totale, a conferma del dominio del repertorio locale anche nel 2024. Nella Top 100 dei singoli svetta Mahmood con “Tuta Gold”, seguito da Rose Villain con “Come un Tuono” (feat. Guè). Al terzo posto troviamo Geolier con il brano sanremese “I p’me, tu p’te”.

La seconda classificata dimostra il crescente protagonismo femminile nel mercato musicale globale, confermato dal numero di artiste presenti nella Top 20 Album Fimi 2024, cresciuto del 300% rispetto al 2023. Dati confermati anche da Spotify Italia, che ha registrato un incremento del 110% di brani di artiste italiane inserite in playlist internazionali dal 2021.

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Kid Yugi guida la chart CD, vinili e Musicassette con “I nomi del diavolo”, seguito da Lazza con “Locura” e dall’internazionale Taylor Swift con “The Tortured Poets Department”. Prosegue anche nel 2024 il boom dello streaming, aumentato complessivamente del 31,1% grazie ai 95 miliardi di stream comprensivi di premium e free. Solo nell’ultima settimana dell’anno, il volume complessivo di streaming ha superato i 2 miliardi di ascolti settimanali segnando un record senza precedenti.

Nonostante il profondo cambiamento nelle modalità di consumo, non si estingue la fascia appassionata al prodotto fisico, con una crescita dei vinili del 15,7% rispetto all’anno precedente.

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