Da Fujifilm ecco "Women4Inclusion", per l'inclusione e la diversità
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Da Fujifilm ecco "Women4Inclusion", per l'inclusione e la diversità

Tutto reso possibile dagli scatti della fotoreporter Valentina Tamborra

Da Fujifilm ecco "Women4Inclusion", per l'inclusione e la diversità
Fonte: www.valentinatamborra.com
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redazione Modifica articolo

26 Ottobre 2024 - 16.50 Culture


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Un progetto fresco, innovativo e ben strutturato, incentrato sull’Inclusione e sulla Diversità: questo è ciò che propone Fujifilm Europe, con un’esperienza che punta ad allargare la visione dell’unicità di ogni persona e la libertà di pensiero.

Da persone (e dalle loro storie) provenienti da contesti culturali e sociali diversi, e da come questi fattori possano determinare l’apprendimento e la comprensione comune di tematiche importanti come la valorizzazione delle differenze e l’equità, nasce ‘Women4Inclusion’, evoluzione di ‘Women4Women’, il progetto editoriale corporate di Fujifilm che consente di dare spazio e voce a donne (ma anche ad alcuni uomini) provenienti da vari contesti, oltre alla prospettiva femminile all’interno dell’azienda.

È stato proprio a ottobre, definito come il ‘Global Diversity Awarness Month’, che Fujifilm fa partire questo viaggio che percorre 29 storie diverse provenienti da tutto il mondo, dall’Europa al Giappone, fino ad arrivare agli Stati Uniti e al Brasile.

Un’insieme di racconti che prendono vita grazie agli scatti di Valentina Tamborra, fotoreporter di fama internazionale, nonché Ambassador di Fujifilm, e dall’agenzia Cultura Creative, che da anni ormai promuove la diversità.

Ben 191 pagine, dove ogni storia diventa un pezzo di puzzle di una ricerca collettiva, mirata a comprendere come le diversità possano impreziosire persone, comunità e organizzazioni delle quali fanno parte.

Luana Porfido, European Head of Corporate Communication and ESG Management FUJIFILM Europe GmbH, afferma: “Implementare la diversità, l’equità e l’inclusione all’interno di un’azienda non è un compito facile. Richiede un cambiamento culturale, l’abbattimento di abitudini radicate e la sfida a prospettive distorte. Richiede un impegno continuo e azioni costanti per migliorare la rappresentazione e le esperienze dei gruppi emarginati. Sebbene le organizzazioni possano incontrare ostacoli lungo questo percorso, promuovere una forza lavoro e una società più inclusiva e diversificata è essenziale per il progresso”.

Sono diverse le voci che forniscono contributi all’interno di Women4Inclusion; tra questi anche quelle di uomini, come Andreas Hahn, Product Compliance Coordinator and Environment, Quality and Regulatory Corporate Division (EQR) del Dipartimento Europeo ESG in Germania, che spiega come sia stato ispirato dalla Generazione Z, da anni in prima linea per un mondo più inclusivo e libero: “Il silenzio non è più un’opzione. Noi siamo il cambiamento!”.

Fujifilm ha deciso di iniziare un percorso per l’inclusione e la diversità che affonda le proprie radici nel purpose aziendale: “Giving our world more smiles” tramite innovazioni responsabili e sostenibili guardando avanti, sia dal punto di vista tecnologico, ma anche umano.

Tra i contributi esterni a “Women4Inclusion” di rilievo sicuramente Marina Marinetti, Condirettore del magazine Economy, che, assieme alle sue colleghe, ha dato vita al progetto ‘Herconomy’, con la rivista che, due volte all’anno, si trasforma per mettere in risalto la voce delle donne e la promozione di aziende che integrano inclusione e parità di genere nei loro modelli di business.

Oltre a questi abbiamo anche il Prof. Dr. Mark Oette, dal 2008 a capo del reparto di Medicina Interna presso l’Ospedale Augustinerinnen di Colonia. Fondatore nel 2020 di ‘CAYA’ (‘Come As You Are’), organizzazione no-profit che garantisce assistenza medica a coloro che non possiedono un accesso idoneo al sistema standard, ha affermato: “Il nostro impegno si basa sul fatto che in Germania diverse categorie di persone ricevono cure mediche inesistenti o insufficienti. Questo vale, ad esempio, per persone senza fissa dimora, senza assicurazione sanitaria, senza uno status di residenza definito, rifugiati e altri che non riescono a stabilire una continuità di cura nel sistema sanitario”.

Infine, ma non per importanza. la giornalista del quotidiano La Stampa e responsabile dell’inserto letterario ‘Tuttolibri’ e del domenicale ‘Specchio’, Francesca Sforza, sottolinea come l’arrivo di Internet e la sua rivoluzione rappresenti “la prima grande esperienza di inclusione collettiva delle masse globali” che ha stravolto la vita delle persone e ha permesso di rafforzare i concetti di uguaglianza, inclusione e diversità.

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