Sangiuliano si dimette travolto dal 'caso Boccia' e accusa politica e media di odio nei suoi confronti
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Sangiuliano si dimette travolto dal 'caso Boccia' e accusa politica e media di odio nei suoi confronti

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rassegna le dimissioni irrevocabili con una lettera al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Sangiuliano si dimette travolto dal 'caso Boccia' e accusa politica e media di odio nei suoi confronti
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6 Settembre 2024 - 18.10


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L’altro giorno un servizio al Tg1 dove ha ridicolizzato se stesso pur di rimanere aggrappato alla poltrona. E due giorni dopo ha mollato tutto, a dimostrazione che la situazione era insostenibile.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rassegna le dimissioni irrevocabili con una lettera al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato”, ha scritto Sangiuliano nella missiva al premier. Palazzo Chigi ha già annunciato che presenterà come prossimo ministro della Cultura Alessandro Giuli.

“Agirò in tutte le sedi legali”

 “È in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo”, si legge nella lettera di Sangiuliano. “Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di governo e questo lavoro – sottolinea Sangiuliano – non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno”.

Il testo della lettera

Caro Presidente, cara Giorgia, 

dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. 

Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. 

Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni.” 
 

Gennaro Sangiuliano

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