Oggi come 70 anni fa, sarà nuovamente Furia Colombo, la pioniera che inaugurò la prima trasmissione della televisione italiana, ad accompagnarci in un nuovo emozionante viaggio al femminile con “30×70 – Se dico donna”. La serie, disponibile in esclusiva su RaiPlay a partire dal 3 settembre con cinque nuovi episodi ogni settimana, sarà trasmessa anche su Rai2 dal 16 settembre alle 9.55.
Un autentico mosaico con 30 donne protagoniste, ognuna per episodio, con un focus improntato sull’arduo lavoro che hanno fatto, sia dietro che davanti alla telecamera, lasciano per sempre il loro segno nella storia della televisione pubblica.
A spiegare il progetto ai microfoni dell’Ansa ci ha pensato Lorenza Fruci, autrice del programma assieme ad Anna Bisogno (professoressa associata di Cinema Radio Televisione presso l’Università telematica Mercatorum), con la regia di Luca Rea: “Il progetto nasce in seno alle celebrazioni dei 70 anni della tv pubblica, ed è un’occasione per fare un racconto del piccolo schermo attraverso le professioniste che ne hanno segnato la storia. Vuole essere un inizio, un solco. Sono tante altre le figure che si possono raccontare, qui partiamo con queste prime 30”.
Di queste 30 faranno parte anche personaggi come Raffaella Carrà, Mina e Rita Pavone, ma come spiega la stessa Fruci, non è stato facile scegliere: “Scegliere 30 nomi non è stato semplice, ci sono certo le grandi icone come Mina e Raffaella Carrà, ma anche figure apparente minori di cui ci siamo dimenticati ma che hanno segnato moneti di svolta. Tra le figure più significative c’è ad esempio Tilde Capomazza, che tra il 1977 e il 1981 con il suo ‘Si dice donna’, in onda sulla seconda rete Rai, aveva un’intera redazione femminista. Erano gli anni post riforma e si cercava di rappresentare la pluralità dei punti di vista. Ma ci sono nel nostro mosaico anche figure apparentemente più leggere, come la critica televisiva Claudia Vinciguerra, lontana dagli stereotipi femminili, che segna il momento in cui la tv era entrata nel discorso pubblico”.
Per ogni puntata la conduttrice Francesca Barolini racconterà le modalità e il come le questioni personali e le vicissitudini professionali delle protagoniste si siano intersecate sia con la storia della televisione che con la sua evoluzione, oltre agli usi e i costumi italiani. Tutto sarà effettuato tramite l’utilizzo e il supporto provvidenziale del materiale delle Teche Rai.
Lorenza Fruci ha poi voluto orgogliosamente sottolineare l’importanza del lavoro di squadra, oltre ai, purtroppo, mancati cambiamenti sull’immagine della donna 70 anni dopo: “Il programma è un bellissimo lavoro di squadra. Il primo passo è stato identificare trenta professioniste che rappresentassero l’evoluzione della tv, valorizzando lo straordinario archivio delle Teche. È infatti una produzione originale di Rai Contenuti Digitali e transmediali con Rai Teche, un progetto corale a cui ha contribuito tutta la redazione di Rai Teche, fatta di grandi professionisti, un lavoro di concerto”.
“L’immagine della donna in tv è sempre sotto attacco, quello che rimanda questo programma è lo specchio di una realtà composita. Così abbiamo riportato alla luce negli interstizi del grande racconto professioniste come Donatella Scarnati per lo sport e poi Gabriella Ferri, riletta all’interno del periodo storico. Poi per il giornalismo, da Carmen Lasorella prima inviata di guerra, a Franca Leosini, Donatella Raffai che hanno fatto vero servizio pubblico ed hanno inventato linguaggi nuovi”.
Andando sui casi specifici aggiunge: “Qui abbiamo fatto un percorso generazionale, con un omaggio ad esempio a Sandra Milo, una donna che ha sposato per il pubblico l’immagine frivola ma che invece era una grande professionista, siamo andate a leggere dietro alla rappresentazione”.
“Difficoltosa è stata poi la ricerca e la raccolta dei materiali per le professioniste dietro le quinte, una tra tutte Alida Cappellini, una grande scenografa. Ma ovviamente non ci sarà la totalità dei nomi, ci saranno tante assenze. Abbiamo solo provato a fare un racconto più vario possibile”.
Maurizio Imbriale, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali, ha sottolineato: “ ’30×70 – Se dico donna…’, è un nostro original che vede come protagoniste trenta donne che hanno significato un modello di cambiamento per la tv e per l’intero Paese, professioniste capaci di imporsi in una televisione declinata al maschile”.
Andrea Sassano, il direttore di Rai Teche, concludendo, ha invece sottolineato: “Quella tra Rai Teche e Rai Contenuti Digitali e Transmediali, è una collaborazione fruttuosa che dal 3 settembre si concretizzerà nel secondo progetto coprodotto ’30×70 – Se dico donna…’, spin-off del precedente ’70×70-lo sapevate che…’. In questo anno di celebrazioni il nostro patrimonio audiovisivo è una risorsa ancora più preziosa e le ricerche certosine nell’archivio hanno portato alla luce immagini rare tutte da riscoprire. Ne emergono ritratti straordinari di volti, menti e mani femminili che hanno fatto, ideato, creato la televisione”.