di Alessia de Antoniis
Esce in sala dal 17 luglio L’ultima vendetta di Robert Lorenz con Liam Neeson, Kerry Condon, Ciarán Hinds, Sarah Greene, Jack Gleeson, Colm Meaney, Conor MacNeill, Desmond Eastwood, Niamh Cusack, Seamus O’Hara.
Irlanda, anni Settanta. Ansioso di lasciarsi alle spalle il proprio oscuro passato, Finbar Murphy (Liam Neeson) conduce una vita tranquilla nella remota cittadina costiera di Glencolmcille, lontano dalla violenza politica che attanaglia il resto del Paese. Quando arriva una minacciosa banda di terroristi, guidata da una donna spietata di nome Doireann (Kerry Condo), Finbar scopre presto che uno di loro ha abusato di una ragazzina del posto. Finbar si ritrova così a dover decidere se rivelare la sua identità segreta o difendere la sua comunità e i suoi amici. Nella terra dei santi e dei peccatori ci sono peccati che non possono essere sepolti.
Dopo essere stato presentato nella sezione Orizzonti Extra della passata edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale italiane L’ultima vendetta (titolo originale In the Land of Saints and Sinners) diretto da Robert Lorenz (alla sua terza regia dopo Di nuovo in gioco e Un uomo sopra la legge). Liam Neeson è il protagonista di questo imprevedibile thriller irlandese, nei panni di un assassino in pensione che lotta per la sua redenzione, dopo un passato segnato dal crimine e da scelte sbagliate. Al suo fianco, tra santi e peccatori, un cast di attori tutti irlandesi, tra cui Kerry Condon (This Must Be the Place; pluricandidata per Gli spiriti dell’isola), Jack Gleeson (Joffrey Baratheon nella serie Il Trono di Spade), Colm Meaney (Miles O’Brien nel franchise di Star Trek) e Ciarán Hinds (Munich; candidato all’Oscar per Belfast).
Racconta il regista Robert Lorenz: Crescendo nel Midwest degli Stati Uniti, ho abbracciato con passione il cinema come mezzo per sfuggire ai confini del mio piccolo mondo. Oggi, come regista, non c’è niente di più attraente che immergermi in un nuovo soggetto, affondare sotto la superficie ed esplorare un’esperienza umana sconosciuta, e trovare un modo emozionante per condividerla con gli altri attraverso il cinema. Ecco perché sono stato così entusiasta di scoprire L’ultima vendetta. Si trattava di una storia originale, ambientata in un’epoca e in un luogo particolari, con un cast di personaggi selvaggi. Il film racconta la storia di un irlandese che deve scegliere se tenere segreto il suo vergognoso passato o rivelarlo per proteggere la sua comunità e i suoi amici dai fuorilegge che si sono abbattuti sul loro tranquillo villaggio costiero. Ho voluto fare un film autentico e realistico. Dai tessuti dei costumi d’epoca ai paesaggi epici sulle scogliere come sfondo, fino agli attori tutti irlandesi con i loro accenti particolari, l’obiettivo era trasportare il pubblico in questo mondo unico e regalargli un’avventura particolare e avvincente.
La colonna sonora del film gioca con i codici tipici del western, uniti agli strumenti tradizionali irlandesi, e raccolti con un’orchestra sinfonica e un coro per conferire quell’atmosfera misteriosa degli anni Settanta.
L’armonica, come in ogni Western che si rispetti, è il suono principale della partitura. I compositori hanno registrato l’armonica in tutte le sue sfaccettature. Ci sono melodie deliziose e memorabili, alcuni suoni molto grintosi che vi terranno con il fiato sospeso e anche modelli ipnotici e ritmici di armonica che completano il ritmo dell’orchestra in modo molto organico. A volte si sente solo l’aria che viene soffiata nell’armonica senza suonare alcuna nota musicale. È come se un personaggio respirasse e facesse un po’ di rumore per tutto il film. Per questo progetto i Baldenweg hanno collaborato con il padre, che ha 77 anni ed è un diavolo del blues con l’armonica.
I compositori si sono ispirati alla musica irlandese, soprattutto all’arpista e compositore del XVII secolo Turlough O’Carolan per il suo approccio diretto e nostalgico, e anche ai Chieftains per il loro sound da band e l’uso di più strumenti che suonano insieme la stessa melodia, come il mandolino, la chitarra, il basso, il bodhran (il tamburo irlandese di pelle di capra) o il fiddle (il violino irlandese). Hanno anche studiato e implementato le tipiche scale irlandesi e celtiche e hanno cercato modi per uscire in modo creativo dalle note tradizionali, trovando nuove combinazioni tra melodia e armonia.
Per le immagini lente e poetiche, il film aveva bisogno di temi stupefacenti e grandiosi che variano e prendono piede nel corso del film. La musica prepara il pubblico alla grande resa dei conti. Molta della musica orchestrale ha un’atmosfera anni Settanta con un tocco moderno. In fase di composizione, l’assenza di musica “contemporanea” ha aiutato il team a sviluppare una colonna sonora davvero unica, che contrappone belle melodie a strutture sonore grintose e idee sorprendenti.
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