Piero Pelù ritona con il nuovo album ''Deserti''

Dopo una lunga assenza per un incidente in sala registrazione, il cantante ritorna con un mix di brani tra rock e musica dal mondo.

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7 Giugno 2024 - 21.25 Culture


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Piero Pelù, il noto rocker italiano, torna con forza sulla scena musicale con il suo nuovo album “Deserti”, in uscita quest’oggi, venerdì 7 giugno.

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Questo album segna il suo ritorno dopo un anno di stop forzato a causa di uno shock acustico causato da un violento rumore improvviso nelle cuffie durante una sessione di registrazione in studio a Milano. Questo incidente ha aggravato gli acufeni di cui già soffriva, rendendoli estremamente aggressivi.

La natura esatta del rumore non è stata completamente chiarita, ma ha avuto un impatto significativo sulla sua salute uditiva del rocker, costringendolo a un periodo di riposo forzato e al rinvio del suo tour per un anno.

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Pelù descrive “Deserti” come un capitolo della sua carriera che, spiega, “è entrato di prepotenza a far parte di una trilogia che ancora non si era ben definita, ma che è cominciata proprio con ‘Pugili Fragili ”.

Continua ricordando come durante la scrittura, ha individuato un filo conduttore che collegava questo lavoro con il precedente. Ha spiegato di avere una sorta di ossessione per le trilogie e le tetralogie e ha visto in questa connessione un’opportunità per crearne una nuova, chiamata “Trilogia del Disagio“.

Dall’uscita di “Pugili Fragili”, nel 2020, sono accaduti molti eventi che hanno contribuito a un senso di disagio generale, e Pelù sente il dovere di trasmettere energia positiva attraverso la sua musica, nonostante le crescenti difficoltà nel fare l’artista oggi.

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Le dodici tracce di “Deserti” riflettono il DNA musicale del cantante con le sue molteplici sfaccettature, includendo brani che richiamano tutte le sue anime musicali dagli anni Ottanta a oggi. Tra le nuove tracce troviamo “Picasso” e “Maledetto cuore“, che rappresentano il continuo dialogo di Pelù con i suoi temi preferiti. “Ci ho trovato tutte le mie anime dagli anni Ottanta ad oggi,” spiega Pelù, “e mi ha permesso anche di ricordare le tante volte che in passato avevo già parlato dei deserti. Lo facevo in ‘Fata Morgana‘ e in tante altre canzoni, con i Litfiba e da solista. È una vera attrazione che mi porta anche spesso in Marocco”.

“Deserti” rappresenta anche la visione di Pelù sul sociale e sulla socializzazione degli ultimi quattro anni, che lui definisce come un “poker di legnate micidiali tra pandemia e guerre violentissime alle porte dell’Europa”, il mondo che va a rotoli e una politica incapace di porre un freno al peggio. Egli, infatti, nota una grande desertificazione sociale che ci circonda, sia nelle periferie che tra i ragazzi alle prese con i social, così come accade in tema di affettività.

C’è poi il tema del deserto ambientale, portando come esempio la Sicilia che si sta letteralmente spopolando e, la classe dirigente, invece che pensare a nuove infrastrutture idriche ed efficienti invasi, pensa fare un ponte che divorerà miliardi e mai sarà finito – come già accaduto a molte altre opere grandiose – alimentando solo il malaffare.

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Musicalmente, l’album riflette le numerose influenze di Pelù, che spazia dal punk a Musorgskij, passando per la musica etnica. Il lavoro vede la collaborazione di Giacomo Castellano, uno dei migliori chitarristi rock, e mantiene i suoni distintivi dei Litfiba, con una potente presenza di chitarre rock.

Dopo il suo incidente, Pelù descrive questo periodo come “surreale”, con un persistente ronzio nelle orecchie che è riuscito a superare grazie a tecnologie avanzate che gli consentono di continuare a suonare.

Il tour di supporto a “Deserti” inizierà il 29 giugno a Spilimbergo, e includerà tappe in diverse città italiane durante l’estate, culminando con spettacoli nei club di Firenze, Milano e Torino a novembre. Tra gli appuntamenti importanti del tour, spicca il concerto del 20 agosto al Teatro al Castello di Roccella Ionica, in Calabria.

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