Viaggio in Italia: la novità di Pietro Scarnera
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Viaggio in Italia: la novità di Pietro Scarnera

Pietro Scarnera rivive il Grand Tour attraverso gli occhi di illustri visitatori stranieri, offrendo uno sguardo intimo sull'identità culturale e le trasformazioni contemporanee dell'Italia nella sua nuova graphic novel

Viaggio in Italia: la novità di Pietro Scarnera
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31 Maggio 2024 - 15.44 Culture


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Pietro Scarnera, autore e fumettista italiano, è noto per la sua capacità di intrecciare storia, memoria e narrazione visiva. Con ‘Viaggio in Italia‘, ha realizzato un’opera che esplora l’identità italiana attraverso il racconto di viaggiatori illustri che hanno visitato il paese durante il Grand Tour, un rito di passaggio culturale per i giovani aristocratici europei tra il XVII e il XIX secolo. L’autore offre un affresco dettagliato delle impressioni lasciate dai paesaggi, dalle città e dalle persone italiane, evidenziando come questi elementi abbiano contribuito a plasmare la percezione dell’Italia nel mondo.

Da Goethe a Stendhal, da Byron a Mary Shelley, questo libro, in uscita oggi, nasce da una minuziosa ricerca storica, abbracciando le pagine di diari, le tracce delle lettere, e le sfumature dei dipinti d’epoca. Una mostra correlata, in procinto di aprire il 14 giugno presso la Biblioteca Classense di Ravenna, offre uno sguardo più intimo sul processo creativo dell’autore.

Scarnera non si limita a rivisitare il passato, ma intreccia il racconto con le sue esperienze personali, offrendo un viaggio multidimensionale attraverso il tessuto culturale dell’Italia. Da figlio di genitori meridionali nato a Torino e “cresciuto lungo l’autostrada A14 tra Bologna e la Puglia”, Scarnera aggiunge uno strato contemporaneo alla narrazione, trasformando il viaggio in una riflessione sulla sua identità e sul paese che chiama casa.

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“È un viaggio che tocca Venezia, Milano, Ravenna, Lucca, Roma, Napoli, Palermo e altre città, in un volume che restituisce un appassionante e multiforme ritratto del Belpaese visto da altri occhi, e ci interroga attraverso il loro sguardo sull’identità nazionale e sul significato profondo di un’appartenenza culturale e affettiva”, spiega Scarnera.

Attraverso gli occhi di questi viaggiatori illustri, scopriamo un’Italia che oscilla tra la magnificenza dei suoi paesaggi e la complessità delle sue genti. Goethe, in incognito e fuggendo dalla sua notorietà, nella “terra dove fioriscono i limoni” cerca (e trova) la bellezza della natura e del paesaggio, ma anche il fascino delle rovine e i resti delle civiltà greca e romana, a lungo idealizzate. “Conto un secondo compleanno – scrive -, una vera rinascita, dal giorno in cui sono entrato a Roma”, mentre Napoli, nelle sue parole, è “un paradiso dove tutti vivono in una specie di ebbrezza e oblio di se stessi”.

Stendhal, che attraversa il confine a 17 anni con le truppe napoleoniche è affascinato da Milano; “Là – scriverà poco prima della morte – ho trovato i più grandi piaceri e le più grandi pene”. Per il poeta Percy Bysshe Shelley esistono due Italie: una sublimata dalle bellezze naturali e l’altra “pittoresca” degli italiani del suo tempo, “gente selvaggia che lancia grida orribili”. La moglie, invece, Mary Shelley, trova amore e perdita tra le sue terre: in pochi anni il territorio italiano vedrà l’ultimo respiro dei suoi figli e di suo marito.

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“Triste e meschina”, un secolo dopo, l’Italia sotto il fascismo appare agli occhi dello scrittore Aldous Huxley, che si imbatte per caso in una perquisizione nella sua casa sulle colline di Firenze, ad opera di quattro miliziani “che cercavano un certo professor Salvemini”.

Oltre a esplorare il passato, Scarnera si avventura nella contemporaneità, registrando le trasformazioni ambientali e sociali del paesaggio italiano. Un’osservazione attenta dei siti industriali abbandonati in Sardegna, dei depositi di scorie nucleari in Piemonte e della fragilità di Venezia offre uno sguardo critico sul presente.

“E la presenza diffusa sul territorio dei migranti: sono loro – osserva Scarnera – i viaggiatori del nostro tempo, e digitano le loro lettere a casa sugli smartphone. Nei loro sguardi, come in quelli dei grandi scrittori del passato, si legge nonostante tutto una speranza e un’idea già espressa duemila anni fa da Plinio il Vecchio: ‘L’Italia è come un grembo aperto. Tutta tesa verso il mare, come per aiutare e accogliere gli uomini. Una terra che è al tempo stesso figlia e madre di tutte le altre terre.'”

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Attraverso le parole di Scarnera e dei suoi illustri predecessori, emergono le contraddizioni e le complessità dell’Italia, una terra di bellezza e tragedia, di speranza e disperazione. Ma in fondo, come sottolinea Scarnera, l’Italia rimane un “grembo aperto”, una terra accogliente e materna per tutte le altre.

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