Nuovo ruolo e funzione per i padiglioni dei Giardini Reali di Torino datati primi anni del ‘900: niente più Museo di Antichità, ma si renderanno disponibili per essere un centro di servizi avanzati, sia per il pubblico che per i dipartimenti museali.
A finanziare il progetto il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che, con un fondo da 12 milioni di euro, conta di completare l’operazione entro tre anni.
In questo lasso di tempo, nel complesso verranno organizzate visite guidate specifiche.
Tutte le strutture verranno rinnovate sia dal punto di vista tecnologico, ma anche architettonico, con sale ad hoc per eventi, conferenze e servizi educativi. Inoltre, saranno presenti spazi verdi dove poter svolgere determinate attività.
Il Segretario generale del Ministero della Cultura, nonché direttore avvocante dei Musei Reali di Torino, Mario Turetta ha così commentato il progetto: “Nuovi servizi museali avanzati, integrazione museo-città, reti con le istituzioni del territorio, l’Università, l’associazionismo, giovani e public engagement: sono le coordinate sulle quali i Musei Reali intendono mettersi in gioco per il futuro, scommettendo sulle Serre Reali in chiave di sostenibilità ambientale e innovazione”.
Filippo Masino, responsabile del progetto, ha aggiunto: “Una rivoluzione per il museo che sarà dotato di servizi allineati agli standard internazionali e che, con l’apertura su corso Regina Margherita, si candida a essere un ponte tra il centro storico della città e i quartieri di Porta Palazzo e Aurora, veri laboratori di buone pratiche, di istituzioni virtuose, caleidoscopio di culture del mondo e luogo di formazione di nuovi cittadini”.