L'ombra della Lega su Taurianova capitale italiana del libro 2024: le altre città finaliste chiedono la sospensione
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L'ombra della Lega su Taurianova capitale italiana del libro 2024: le altre città finaliste chiedono la sospensione

A Taurianova, comune di poco meno di 15mila anime, in provincia di Reggio Calabria, c'è gioia per essere stata nominata Capitale italiana del Libro 2024. Ma questa decisione ha suscitato polemiche tra i comuni esclusi

L'ombra della Lega su Taurianova capitale italiana del libro 2024: le altre città finaliste chiedono la sospensione
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13 Febbraio 2024 - 18.39


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A Taurianova, comune di poco meno di 15mila anime, in provincia di Reggio Calabria, c’è gioia per essere stata nominata Capitale italiana del Libro 2024. Ma questa decisione, già anticipata prima della proclamazione ufficiale, ha suscitato polemiche tra i comuni esclusi. La scelta della giuria del Ministero della Cultura, presieduta da Pierfranco Bruni e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi, che ha elogiato “le grandi potenzialità del progetto” nelle sue motivazioni, ha deluso i sindaci degli altri comuni candidati ed esclusi, come Trapani, Grottaferrata, San Mauro Pascoli e Tito.

I primi cittadini delle quattro città finaliste, oltre a valutare l’eventualità di un ricorso, hanno inviato una nota al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, chiedendo un incontro urgente e la sospensione in autotutela della procedura di proclamazione. «La richiesta – affermano i sindaci – è motivata dalla necessità di garantire la riservatezza degli atti istruttori, inclusi i verbali della commissione, fino alla pubblicazione ufficiale del decreto e della delibera del Consiglio dei ministri».

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Ad anticipare la scelta del comune calabrese era stato nei giorni scorsi il sottosegretario leghista Claudio Durigon che si era pubblicamente complimentato con il sindaco Roy Biasi basandosi su un’informazione avuta dallo stesso primo cittadino, suo compagno di partito. E già in quella circostanza i sindaci delle altre quattro città candidate al titolo si erano risentiti esprimendo «perplessità» e sollevando «dubbi sulla regolarità del concorso».

A Taurianova, all’indomani della comunicazione del ministero della Cultura, però, gli umori sono di tutt’altro tenore. Il sindaco Biasi si mostra felice per la scelta fatta e tenta di smorzare le polemiche, parlando della sollevazione dei suoi colleghi come di una «tempesta in un bicchier d’acqua».

«La Commissione aveva già deliberato da tempo – precisa – aveva verbalizzato e i verbali erano stati depositati. Da questo punto di vista non credo ci sia nessun tipo di problema». E poi torna sul valore del riconoscimento ottenuto. «Ci apprestiamo – dice – ad attraversare quel ponte che speriamo ci condurrà definitivamente a una Taurianova diversa, legata alla cultura e ai protagonisti di quella che è stata la storia bella della nostra città. Abbiamo realizzato una biblioteca importante che contiamo di aprire quanto prima e, quindi, abbiamo chiesto alla Commissione nell’ambito del progetto, di poterla inaugurare al più presto per renderla il cuore pulsante della città e costruire così una nuova Taurianova, diversa da quella che vogliamo dimenticare e che, secondo Giorgio Bocca, nel 1990 era fuori dall’Italia».

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In Comune si fa sapere che si è già all’opera, «ferma restando l’attesa degli atti che ora competono al governo» per tentare di fare coincidere con il 23 aprile «l’avvio delle attività in concomitanza con la Giornata internazionale del libro e del diritto d’autore, istituita dall’Unesco». (

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