Nel 1637, a Venezia, per la prima volta al mondo un teatro dedicato all’opera musicale aprì le proprie porte a un pubblico pagante. Era il Teatro San Cassiano e questa scelta lungimirante dette inizio a una diffusione capillare dell’opera in Europa, acclamata dal pubblico, veicolo della lingua e degli stili musicali italiani, e destinata a una lunghissima durata. Il canto lirico, riconosciuto nel 2023 nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, deve molto al Teatro San Cassiano e agli altri teatri che in poco tempo furono aperti in Italia e nel mondo.
A distanza di quasi quattro secoli dall’apertura del teatro veneziano, il Progetto Teatro San Cassiano (https://www.teatrosancassiano.it) guidato da Paul Atkin propone la ricostruzione dell’edificio sulla base delle conoscenze accademiche acquisite fino ad oggi, animando il dibattito culturale sulla relazione tra teatri antichi e città contemporanee.
La giornata di studi Gli edifici per lo spettacolo alla prova della sostenibilità: sfide, prospettive, metodi, che si terrà a Siena, al Teatro dei Rinnovati, il 14 febbraio 2024, sarà l’occasione per conoscere a fondo il Progetto Teatro San Cassiano e per dibattere sulla sostenibilità (economica, turistica, architettonica) degli edifici teatrali, sul loro ruolo nella formazione dei cittadini e delle cittadine e nella creazione di percorsi turistici virtuosi.
La giornata di studi rientra tra le iniziative del progetto di eccellenza 2023-2027 del DSSBC dedicato alla Sostenibilità del patrimonio culturale e nuove prospettive occupazionali nel settore.
Il tema principale di questo confronto internazionale è la sfida di ricostruire teatri antichi all’interno del tessuto urbano delle città contemporanee. Gli interventi sono perciò programmati per illustrare alcune esperienze di notevole successo (Globe Theatre a Londra; teatro di Český Krumlov in Repubblica Ceca) e progetti in corso di esecuzione (Teatro San Cassiano di Venezia), aprendo un dibattito attorno alla complessa relazione tra antico e moderno, sulla sostenibilità economica della progettazione culturale in termini di gestione e fruizione.