Sceneggiature inedite di Orson Welles: la scoperta di Alberto Anile
Top

Sceneggiature inedite di Orson Welles: la scoperta di Alberto Anile

Risalenti agli anni '50 sono state rinvenute delle copie uniche, film mai prodotti ma dai grandi ideali

Sceneggiature inedite di Orson Welles: la scoperta di Alberto Anile
Fonte: www.linkiesta.it
Preroll

redazione Modifica articolo

14 Ottobre 2023 - 17.31 Culture


ATF

A distanza di 70 anni viene scoperto un tesoro dall’encomiabile valore: due sceneggiature inedite firmate Orson Welles.

A rivelarlo è Alberto Anile (conservatore della Cineteca Nazionale e uno dei più grandi esperti di “Quarto Potere”) nel suo libro “Orson Welles in Italia”, disponibile da ieri 13 ottobre, in tutte le librerie ed edito da La nave di Teseo. Le due opere, realizzate per film mai prodotti, sono state denominate Salomè e Masquerade.

Nel primo si parla chiaramente del personaggio biblico, la provocante figlia di Erodiade che esigeva la testa di Giovanni Battista. Il racconto svaria dai Vangeli ai dialoghi fra Ponzio Pilato (ruolo che molto probabilmente Welles scrisse per sé stesso) e la moglie Procula, durante la Passione di Cristo; il drammatico racconto dai Vangeli s’intreccia ai dialoghi fra Ponzio Pilato.

Suscita clamore e sorpresa la seconda sceneggiatura, quella di Masquerade: l’opera, infatti, sarebbe la ripresa dell’Enrico IV di Pirandello, basata però su un folle americano a capo di un reame immaginario, che si deve confrontare in maniera tragica con il padre, la causa della sua follia.

Leggi anche:  Francesco Guccini torna al cinema con "Fra la via Emilia e il West"

Le sceneggiature dovrebbero essere composte nel 1951, anno in cui Welles viveva in Italia e lavorava al completamento delle ardue riprese di Otello; la copia di Salomè era rimasta fra le carte di Peppino Amato, colui che produsse Don Camillo e la Dolce vita, mentre quella di Masquerade è stata conservata da Emiliano Campagnola, regista e attore romano, che l’ha messa a disposizione di Alberto Anile.

Lo stesso Anile spiega: “Welles era un lettore onnivoro educato nel cattolicesimo. Le due sceneggiature ritrovate sono un’ulteriore dimostrazione di quanto fertile e variegata fosse la creatività del cineasta americano, e insieme di quanto poco credito il suo genio riscuotesse da parte dei produttori italiani”.

Nel libro l’autore risale ai motivi per i quali queste opere non sono mai state realizzate: Welles tentò in tutti i modi di portare al cinema le due sceneggiature, contattando prima una giovanissima Gisella Sofio per essere la protagonista femminile di Masquerade, e poi facendo innumerevoli provini in tutto il mondo per il ruolo di Salomè; ma alla fine, nessuno dei due progetti, riuscì ad arrivare alla messa in scena.

Native

Articoli correlati