Ruoterà attorno al tema della sostenibilità economico-finanziaria la nuova fase della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino che partirà a settembre. Tra gli importanti nomi confermati quella del maestro Zubin Mehta, che inaugurerà le date con un concerto dal titolo “Bentornati al Maggio”, e quello di Riccardo Muti.
Quella che si aprirà sarà l’86esima stagione del festival, resa possibile da un piano di salvataggio da 7,6 milioni di euro sottoscritto da soci pubblici e privati. Al centro della Fondazione una programmazione artistica di alto livello, aperta alla danza, al teatro e a differenti generi musicali. Si stanno vagliando, infatti, anche eventi, pop, jazz e rock.
Come ha spiegato il commissario straordinario Onofrio Cutaia “Il Maggio oggi lo si può dire salvo. È stata una corsa contro il tempo, e non è che ora vada tutto bene, però certamente le cose che dovevano essere messe al loro posto sono state messe. Devo davvero ringraziare i soci pubblici e privati perché le richieste che ho fatto, attraverso un piano di rilancio e di risanamento, sono state condivise all’unanimità”.
La stagione 2023-2024 prenderà il via il 13 settembre con un concerto di Mehta dedicato a Mozart, con a seguire La Bohème in previsione del centenario della morte di Puccini. In programma anche l’opera per i più piccoli “La meravigliosa storia del flauto magico”, la serie di concerti per famiglie “C’è Musica & Musica” e una serie di otto concerti con protagonisti Metha e Daniele Gatti
Ad aprire il 2024 saranno invece Peer Gynt di Edvard Grieg con le loro musiche di scena e Donizetti con il suo Don Pasquale, mentre l’avvio dell’86esima edizione del Festival del Maggio è fissata per il 6 aprile con un concerto diretto da Gatti e tre opere: Turandot, Jeanne Dark e la Tosca. Da sottolineare l’ospitalità riservata ai Wiener Philharmoniker a Firenze dopo le tappe di Bari e Ravenna, diretto dal maestro Riccardo Muti. Grande spazio sarà dato anche alle arti performative, con uno spettacolo di danza e un evento dedicato a Pessoa.
Il Bilancio potrà contare sui biglietti e sui contributi degli sponsor, che ammontano a circa 3 milioni di euro. Come sottolineato da Cutaia si tratta di “Numeri possibili”. Il debito pregresso è infatti “Assolutamente sostenibile. l’importante era affrontare il debito che il teatro non avrebbe potuto affrontare con le sue forze. Il debito precedente c’è, ma è gestibile”. Rimane il dubbio su cosa sarà dopo la scadenza del suo mandato, ma come afferma “Una funzione commissariale è ancora necessaria per un po’ di tempo”.