C’è chi dice che gli artisti a un certo punto della loro carriera raggiungano un vertice insuperabile. Nonostante siano insieme da tredici anni e, in precedenza, abbiano calcato vari palcoscenici con formazioni e nomi diversi, i RAB4 a quell’apice forse non sono ancora giunti.
Sottotraccia, ma con insistenza – oggi, forse, qualcuno userebbe il termine modaiolo “resilienza” – i RAB4 hanno macinato chilometri di strada e ore e ore sui palchi più disparati, dalle bettole ai teatri, senza che l’entusiasmo creativo dei loro inizi venisse mai meno, scegliendo un approccio non tipicamente italiano, evitando di cavalcare facili mode, ma preferendo coerenza e purezza.
Nati fra le province di Parma e Cremona, i RAB4 miscelano da sempre le eclettiche esperienze dei diversi componenti, creando un mélange molto personale: poprock, blues, folk, soul, psichedelia, tra ballate acustiche e armonie vocali, sincopazioni R&B e brani grintosi, con richiami velati ai classici inglesi americani di fine anni Sessanta e inizio anni Settanta. La vocazione internazionale della band è testimoniata da ripetute incursioni in terra straniera, tra Stati Uniti, Germania, Inghilterra ed Egitto.
Mercoledì 10 maggio, alle ore 20.00, i RAB4 saranno protagonisti di “Rocking Space”, uno spettacolo originale, concepito da Seba Pezzani (traduttore letterario e scrittore, cantante-chitarrista della band) insieme a Tommaso Ghidini (capo del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e autore del libro Homo Caelestis, pubblicato da Longanesi), al Planetarium di Amsterdam, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam. “Rocking Space” è un viaggio emozionale nello spazio, un dialogo impossibile tra l’uomo comune, per l’appunto Seba Pezzani con le sue scarse conoscenze dell’universo, e l’esperto dello spazio, Tommaso Ghidini, un dirigente e divulgatore scientifico di alto livello. E la musica non sarà un mero corollario, ma l’essenza stessa dello spettacolo, a testimonianza del valora tuttora fondante dell’esperienza umana e del cuore creativo in ogni impresa tecnologicamente avanzata.
Sarà anche l’occasione giusta per ascoltare dal vivo qualche brano del nuovo disco della band, il quarto album, dal titolo evocativo A Dream Away (Audiar, edizioni RadioCoop), accanto a classici costruiti intorno al tema dello spazio. Il disco sarà ufficialmente sulle principali piattaforme digitali a partire da mercoledì 17 maggio. In seguito, lo si potrà ordinare pure in formato CD attraverso Amazon, sul sito del distributore Self e su www.mondadoristore.it.
Tra i solchi di A Dream Away si odono echi di sonorità che hanno fatto grande la storia del rock: Little Feat, Bob Dylan, CSN&Y, Tom Petty, Beatles, Rolling Stones, Everly Brothers, Bill Withers, The Byrds, Pink Floyd, The Who, Randy Newman, Fairport Convention, Wilson Pickett, Chuck Berry e la lista potrebbe proseguire quasi all’infinito. Le canzoni, come detto, si muovono tra brani rock di grande impatto sonoro e ballate intimiste, con l’apporto vincente di qualche ospite che spesso fa compagnia ai RAB4: la sezione dei Fiati Pesanti, il sitar di Angelo Bonacini e pure il violoncello di Filippo Ravasio.
Forse, è venuto il momento per i RAB4 di uscire dal mondo underground e di portare la propria musica in quello spazio che il nostro mondo globalizzato sta restringendo sempre più. E se quello spazio fosse proprio quello siderale?