L'arte di Guido Reni omaggiata al Prado di Madrid
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L'arte di Guido Reni omaggiata al Prado di Madrid

Dal 27 marzo fino al 9 luglio, sarà possibile visitare la mostra dedicata al famoso pittore bolognese.

L'arte di Guido Reni omaggiata al Prado di Madrid
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28 Marzo 2023 - 14.01 Culture


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di Giulia Bientinesi

A celebrare la carriera di questo straordinario artista tutto italiano, quest’anno ci ha pensato il Prado di Madrid e così, Guido Reni (1575-1642), pittore e scultore seicentesco, considerato da molti uno dei massimi esponenti della scuola emiliana del XVII secolo, tornerà, insieme alle sue opere, in quella stessa Spagna che tanto lo aveva voluto ed amato, soprattutto durante il regno di Filippo IV.  

Fino al prossimo 9 luglio, il celebre museo madrileno aprirà al pubblico le porte dell’attesa mostra sul pittore bolognese, curata in collaborazione con la Fondazione Bbva. Comincerà alle ore 19 del 27 marzo e saranno oltre 70 le opere del maestro raccolte e preziosamente custodite per tutta la durata dell’esposizione nel museo madrileno, per dar vita ad un appuntamento con l’arte che si prospetta indimenticabile.

“S’oblighi l’Historico alla verità, il Pittore al naturale, e benché quella e questa siano una cosa sola, non è una sola la maniera di scriverla, o di dipingerla[…] Guido da Bologna e Michele Angiolo Caravaggio, quando la nostra ignoranza publicava già stracca la natura, uscirono alla luce del mondo con un modo nell’eseguire nuovo avantaggiandosi a gl’Antichi, l’uno con la forza del dipingere, l’altro con la nobiltà dell’aria”.

In questa citazione presa da Introduzione al racconto de’ principali successi accaduti sotto il comando del potentissimo re Filippo IV, di Virgilio Malvezzi, scrittore, militare e politico italiano che visse nel ‘600, troviamo il nome dell’ artista, a fianco di uno dei più grandi pittori barocchi, noto a tutti come il Caravaggio (1571-1610). Un’assonanza non nuova, riscontrabile anche nelle pagine di moltissimi libri d’arte.

Nel Seicento, al pittore bolognese venne spesso riconosciuto il merito di aver codificato un tipo di bellezza ideale e dallo stampo classicista, come rivelano inizialmente nei suoi quadri l’armonia delle proporzioni e del disegno. Tuttavia, dopo aver affinato quella che sembrava essere una naturale inclinazione al classicismo, che gli valse il merito di essere affiancato a nomi dalla portata di Raffaello e dei fratelli Carracci, quando ormai è già un artista esperto, decise di frequentare l’Accademia degli Incamminati, dilettandosi nello studio dell’anatomia e delle figure dal vero. In quegli stessi anni, sono una luminosa compostezza e una chiarezza figurativa a caratterizzare la sua pittura che, lasciandoci senza fiato, finirà per contrapporsi a quella cupa del tormentato Caravaggio.

Ma è qui che arriva l’incontro: Reni comincerà ad appassionarsi sempre di più al naturalismo e a quei toni caravaggeschi, ai quali si ispirerà e dei quali farà suoi i forti contrasti luministici, così come la predilezione per i soggetti storici spesso legati ad episodi cruenti. E i suoi quadri si rivestono di un’algida freddezza al punto che, anche negli episodi più violenti, è possibile intravedere tratti di malinconica eleganza. La sua famosa “Strage degli Innocenti”, celebre quadro custodito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, è segno di una ormai riconosciuta maturità artistica, che è, però, soltanto uno dei moltissimi esempi.

Gli appassionati d’arte, e non solo, potranno perdersi nella bellezza delle opere di Reni, tra cui la già citata Strage degli Innocenti, ma anche il Trionfo di San Giobbe, lo stesso che si salvò dall’incendio divampato a Notre Dame la sera del 15 aprile del 2019 e, per l’occasione, restaurato. Poi L’Immacolata Concezione, che per l’evento lascia il Metropolitan di New York per arrivare al Prado, insieme a molti altri. Come anche le due celebri versioni del quadro Atlanta e Ippomene, una abitualmente esposta a Madrid, mentre l’altra a Napoli al Museo di Capodimonte e che dopo molti anni torneranno ad essere esposte insieme.

Oltre alla mostra, che dal 27 di marzo resterà al Prado fino al 9 luglio, in programma ci sono anche degli eventi culturali sempre pensati per omaggiare l’artista Reni, come un congresso internazionale fissato per il 15 e il 16 giugno.

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