In ricordo di Ivano Marescotti, grande attore e difensore della Costituzione anti-fascista
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In ricordo di Ivano Marescotti, grande attore e difensore della Costituzione anti-fascista

Ivano era uno strenuo e appassionato difensore della Costituzione nata dall'antifascismo. Con lui ho partecipato anche ad alcune iniziative pubbliche sul tema, promosse dall'Anpi, l'associazione dei partigiani a cui entrambi eravamo (siamo) legati.

In ricordo di Ivano Marescotti, grande attore e difensore della Costituzione anti-fascista
Ivano Marescotti
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Claudio Visani Modifica articolo

26 Marzo 2023 - 20.06


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Se ne è andato Ivano Marescotti, grandissimo attore di cinema e teatro, carissimo compagno, e amico. Era malato da tempo. Lascia la moglie Erika, una sua ex allieva che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade, nata da un precedente matrimonio.

Ci eravamo conosciuti alla fine degli anni Ottanta, quando non era ancora un artista affermato (aveva lavorato per un decennio come impiegato all’ufficio urbanistica del Comune di Ravenna, si licenziò per intraprendere l’attività teatrale), ci accomunava la nostra romagnolità, la passione politica e la militanza nel Pci.

Dagli anni Novanta non ci siamo più persi di vista. L’ho seguito nella sua attività artistica, nelle sue straordinarie interpretazioni cinematografiche (memorabile quella nel “Portaborse” di Daniele Luchetti, dove era nei panni di un faccendiere che scambiava presidenze politiche come piovesse), in particolare nel recupero del dialetto romagnolo attraverso la messa in scena dei bellissimi testi di Raffaello Baldini e nella sua personalissima riscrittura della Divina Commedia (“Dante, un pataca”). Mi faceva morire il suo monologo su cos’è, dove comincia e dove finisce la Romagna dei campanili (finiva a casa sua, a Villanova di Sopra di Bagnacavallo).

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Ivano era uno strenuo e appassionato difensore della Costituzione nata dall’antifascismo. Con lui ho partecipato anche ad alcune iniziative pubbliche sul tema, promosse dall’Anpi, l’associazione dei partigiani a cui entrambi eravamo (siamo) legati. Ne ricordo in particolare una ad Alfonsine, prima del referendum promosso da Renzi per cambiarla.

Poi, deluso e stanco della politica del Pd e di una sinistra che non riconosceva più, aveva deciso di sostenere i Cinquestelle, mettendoci la faccia come faceva sempre e attirandosi per questo anche molte critiche. Ne parlammo anche, mi fece capire che era più una scelta di rottura del sistema nella speranza che la sinistra tornasse a fare la sinistra più che un riconoscersi nelle provocazioni e nelle parole d’ordine del grillismo. Perché Ivano non è mai stato un antipolitico e non si è mai allontanato dai valori tradizionali della sinistra.

E’ venuto anche a presentare due dei miei libri, Ivano. A leggere le lettere dei prigionieri di guerra e dal fronte di “Arriverà quel giorno”, più di vent’anni fa, al teatro Alighieri di Ravenna. E, facendomi un enorme regalo, a leggere alcuni brani de “La ragazza ribelle”, a Cà di Malanca, luogo simbolo della Resistenza, il 25 aprile 2019, con Nunziatina commossa al suo fianco e una marea di gente ad applaudire. Quel video (girato e postato da Germano Savorani, che ringrazio) che qui ripropongo lo porto nel cuore. Così come il suo ricordo. La sua scomparsa mi provoca dolore, un grande dispiacere. Ciao carissimo Ivano.

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