Ma quanto era figo il Pci?
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Ma quanto era figo il Pci?

La foto che vedete ritrae il grande scrittore Gianni Celati, scomparso il 2 gennaio all’età di 84 anni, appoggiato a un muretto con indosso una sgargiante camicia rossa contro una serie di bellissimi, eloquentissimi manifesti del Pci. Quanti pensieri

Ma quanto era figo il Pci?
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David Grieco Modifica articolo

4 Gennaio 2022 - 19.21


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Un amico insegnante che mi invia sempre delle foto straordinarie legate all’attualità, Giampiero Monetti, mi fa cominciare l’anno con una fitta negli occhi che voglio, anzi devo assolutamente condividere.

La foto che vedete ritrae il grande scrittore Gianni Celati, scomparso il 2 gennaio all’età di 84 anni, appoggiato a un muretto con indosso una sgargiante camicia rossa contro una serie di bellissimi, eloquentissimi manifesti del Pci.

L’autore di questa immagine non è un fotografo della domenica. È un grande artista che si chiamava Luigi Ghirri, purtroppo scomparso nel 1992 a soli 49 anni, le cui foto sono state e vengono tuttora esposte in tutto il mondo.

Siamo probabilmente a Mantova, come indica la targa di una 500 posizionata ad arte nell’inquadratura, e nonostante l’impressionante nitidezza dell’immagine ci troviamo altrettanto probabilmente a metà degli Anni Settanta, in pieno sogno di sospirata prevalenza del Pci nei confronti dell’immarcescibile Democrazia Cristiana. Siamo proprio lì, sulle spallucce del piccolo Enrico Berlinguer alla testa di una folla sterminata, con il vento in poppa, abbagliati dal sol dell’avvenire che verrà spento poco dopo dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro. Quando ho visto questa foto ho pensato immediatamente cose semplici. Le espongo senza giri di parole.

Ma quanto era figo il Pci?!

Quanto belli erano quei manifesti del Pci?

Quanto forte era la spinta ideale del Pci?

Quanto potere di attrazione rappresentava per i giovani quel Pci?

Quanto immune da sensi di colpa era quel Pci?

Quello che si prova è ben più rabbia che nostalgia. La rabbia per un partito dei giovani che non c’è più per colpa di partiti monopolizzati da vecchi che non hanno più pensato a spingere giovani, a proporre giovani, a far largo ai giovani, a portare al proscenio giovani.

Adesso dovrei fare esempi di questo peccato mortale, dovrei citare alcuni giovani di allora che ancora oggi, quasi mezzo secolo dopo, spadroneggiano nel vuoto della sinistra, ma non ne ho voglia. Preferisco starmene al sole, appoggiato a quel muretto, accanto a Gianni Celati che ci manca tanto.

PS: Caro David, mi fa piacere averti riportato con il pensiero al fermento di una stagione sincera, dove la chiarezza nasceva dal dialogo e dal confronto; consuetudini che amavano gli stessi Celati e Ghirri; il ritratto viene dal loro fondo della Biblioteca di Reggio Emilia. Giampiero Monetti.

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