La regista afghana Sahraa Karimi insegnerà cinema al Csc a Roma

Franceschini: "L'Italia è vicina al popolo afghano sulla tutela degli artisti"

Sahraa Karimi, cineasta afghana
Sahraa Karimi, cineasta afghana
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11 Ottobre 2021 - 12.47


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Sahraa Karimi, cineasta afghana e autrice lo scorso 13 agosto della toccante lettera aperta alla comunità cinematografica internazionale, (“vi scrivo col cuore a pezzi – scriveva – e con la profonda speranza che possiate unirvi a me nel proteggere il mio bellissimo popolo, specialmente i cineasti, dai Talebani”) insegnerà a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, dove le è stato assegnato l’incarico di Visiting Professor per l’anno accademico 2021/2022.
Prima donna afghana ad ottenere un Phd in cinema e fino alla sua fuga alla guida dell’Afghan Film Organization, Karimi terrà un corso interdisciplinare di innovative storytelling in inglese che prevede anche la mentorship di alcuni lavori degli studenti.
“Una grande opportunità per una regista come me, ma anche un onore”, commenta oggi la regista, che aggiunge commossa:”Per me questa opportunità di insegnamento è un viaggio di guarigione per sopravvivere al trauma che io e il mio Paese abbiamo attraversato negli ultimi mesi”.
Marta Donzelli, presidente della Fondazione Csc , racconta che l’idea di chiamarla a Roma è nata ad agosto nei giorni drammatici dell’occupazione talebana di Kabul, “L’appello di Sahraa Karimi mi ha molto colpita – spiega- Sahraa non è solo un’artista di grande talento, ma una donna dallo straordinario coraggio che ha dedicato gli ultimi anni allo sviluppo di un cinema libero nel suo Paese, al supporto di giovani artiste e artisti e ai diritti delle donne”.
Dopo essere riuscita a ottenere un suo contatto, grazie ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia (che nel 2019 la invitarono nella sezione Orizzonti con il suo film Hava, Maryam, Ayesha), quando era già in salvo a Kiev, prosegue Donzelli, “le ho scritto per dirle che le porte della nostra scuola erano aperte e che ci sarebbe piaciuto invitarla come visiting professor a Roma. Il fatto che abbia accettato la nostra proposta mi ha riempito di gioia, una piccola luce nel buio”. L’Italia, commenta il ministro della cultura Franceschini alla vigilia del G20 straordinario sull’Afghanistan, “è vicina al popolo afghano a tutela della libertà creativa degli artisti”.

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