Appello di Fiorella Mannoia al Governo: "Si parli anche dei disagi di chi lavora nello spettacolo"
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Appello di Fiorella Mannoia al Governo: "Si parli anche dei disagi di chi lavora nello spettacolo"

La cantante: "Non parlo solo di noi artisti, ma dei tecnici, dei ballerini, dei dj, di chi insegna musica, di chi suona nei locali. Non possiamo parlare solo di attività commerciali, c'è anche la cultura"

Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia
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16 Aprile 2020 - 17.19


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Da Twitter Fiorella Mannoia lancia un appello al Governo affinché nella ‘fase 2’ si dia spazio anche a una riflessione per i lavoratori del mondo dello spettacolo. È chiaro infatti che, con cinema, teatri e locali chiusi a causa dell’emergenza, non è chiaro a nessuno quando queste persone – non solo gli artisti ma anche i tecnici – potranno tornare a lavorare. 
Scrive la cantante: “Ogni cosa a suo tempo. E oggi, purtroppo, è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea. E questa sappiamo essere in assoluto la priorità. Domani, però, nel rispetto di tutti dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori come tutti oggi senza prospettive”.
Mannoia specifica che “non stiamo parlando di noi e per noi artisti, ma di tutti i musicisti, gli autori i dj, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali e tutte le maestranze che lavorano intorno al mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando anche di chi suona nei locali delle vostre città la sera, chi insegna musica ai vostri figli: non sono star ma gente che lavora e con quel lavoro paga ciò che serve per vivere. Gente che come tutti ha il diritto di lavorare e che come tutti ha il diritto di essere protetto quando, senza nessuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo”.
E ancora: “Di loro e della loro angoscia e del loro disagio economico purtroppo, come vedete, si parla pochissimo. Il Paese si appresta a definire la fase 2 e leggiamo ovunque iniziative, proposte e modalità che consentano una graduale difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali- conclude la cantante- ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori dello spettacolo”.

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