Bufera sul Maxxi: Piggyback è un'opera pedopornografica
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Bufera sul Maxxi: Piggyback è un'opera pedopornografica

L'osservatorio sui Diritti dei minori ha chiesto al ministro Franceschini di far rimuovere la statua dei fratelli Chapman, dal museo di Roma dedicato all'arte del XXI secolo.

Piggyback dei fratelli Chapman
Piggyback dei fratelli Chapman
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10 Agosto 2014 - 10.13


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I fratelli Chapman sono noti agli appassionati di arte per i loro lavori provocatori e dissacranti. In questi giorni una delle loro creazioni, “Piggyback”, ospitata al Maxxi, è finita nel mirino dell’Osservatorio sui Diritti dei minori, che ne ha chiesto la rimozione direttamente al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. La scultura, che ritrae due adolescenti nude, una delle quali adagiata sulle spalle dell’altra dalla cui bocca esce un pene, sarebbe secondo l’Osservatorio pedopornografica.

“Non vogliamo attentare alla libertà di espressione artistica – ha spiegato il presidente dell’associazione, Antonio Marziale -, ma evitare che dietro il paravento dell’arte si promuovano raffigurazioni a chiaro sfondo pedopornografico. Tutti dovremmo essere concordi nel promuovere una cultura antitetica alla pedofilia – ha proseguito Marziale -, senza provocazioni di sorta, per questo chiediamo garanzie che la presunta opera non verrà mai più esposta”.

All’Osservatorio ha risposto Anna Mattirolo, direttore del Maxxi Arte: “La crudezza fa parte del lavoro dei Chapman, da sempre caratterizzati da opere che denunciano una realtà malata, che mettono in discussione la falsa moralità e vogliono suscitare dibattito e crediamo fermamente e sosteniamo la libertà di espressione degli artisti”. Il museo, ricordando che l’opera dei fratelli Chapman “è sempre stata segnalata con avvisi esposti in biglietteria, al punto informativo, e dal personale di sala istruito per informare le famiglie in visita con minori”, ha comunque deciso di anticipare di qualche giorno la sostituzione dell’opera, che rientra in una turnazione espositiva. “Si tratta di una soluzione parziale che non ci sentiamo di condividere”, ha replicato Marziale ribadendo la necessità di non esporre più la scultura.

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